Storia delle Insegne: dai Tempi Antichi alle Insegne Moderne

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Dal 3000 a.C. e per oltre i 4.000 anni successivi, durante le civiltà egizie, greche e romane, e attraverso il Medioevo, l’uso di insegne pubblicitarie presso il luogo di attività costituiva l’unico mezzo pubblicitario importante ed efficace. Le insegne dei commercianti erano diffuse nell’antico Egitto e in Grecia. Erano diffuse anche nella Roma antica, a volte dipinte, a volte scolpite nella pietra o progettate in terracotta. Una delle insegne più utilizzate a Roma era un cespuglio di edera e foglie di vite, associato a Bacco, il Dio del Vino, attaccato a un palo per identificare una taverna. La maggior parte dei negozi romani mostrava una qualche forma di insegna, e molte sono state scoperte nelle rovine di Pompei e altre città.

Dopo il Medioevo, l’esplorazione e le spedizioni commerciali hanno chiaramente ampliato il mondo commerciale. È stata un’epoca prospera per il business. La ricchezza ha incoraggiato le arti e il talento ha trovato espressione nella pittura, nell’architettura e nella letteratura. Le insegne dei commercianti in Inghilterra, Francia e Italia hanno iniziato a subire influenze artistiche e hanno riflettuto nuovi disegni e colori. Le insegne erano un mezzo di espressione per molti artisti e spesso si manifestavano in intagli elaborati, dorature e verniciature appariscenti. È importante notare che dall’inizio della vita tribale fino alla metà del XVIII secolo non ci sono testimonianze di alcun altro mezzo pubblicitario, tranne ovviamente strilloni e insegne. La pubblicità era un mezzo strettamente legato agli ambienti esterni, utilizzato per designare il luogo del punto vendita e i tipi di beni venduti. Oltre al valore economico delle insegne di tutti i tipi come lo conosciamo oggi, le insegne hanno riflettuto la cultura dell’uomo sin da questi primi secoli.

Le insegne dal XIV al XVIII Secolo

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Nel XIV secolo, le insegne erano facoltative in Inghilterra, ad eccezione dei pub. Nel 1393, Riccardo II richiese ai proprietari di pub e osterie di esporre un’insegna per essere facilmente identificabili dagli esattori delle tasse, ma questa regola non era obbligatoria per le altre attività commerciali. Nel XVII secolo, le insegne simboliche divennero comuni in tutta Europa. Ad esempio la Bibbia veniva associata al negozio di libri, la chiave al fabbro, il mortaio al farmacista, la scarpa al calzolaio e così via.

L’Inghilterra del XVII e XVIII secolo fu un’infinita sfilata di colorati cartelli appesi ai negozi e alle banche lungo le strette strade delle sue città. Le insegne erano piuttosto artistiche e persino i pali di supporto erano finemente lavorati in ferro battuto o in legno intagliato, poiché i commercianti si sfidavano a vicenda per una migliore e più distintiva identificazione del loro business. Quando il crescente commercio portò il proliferare di diversi negozi nella stessa area, le insegne furono accompagnate da un nome che poteva essere identificato dai clienti. Tuttavia, i simboli rimasero importanti per molti anni perché molte persone non sapevano leggere.

L’Inizio della Regolamentazione delle Insegne

I negozi iniziarono ad estendere le loro insegne sempre più oltre le loro botteghe per attirare i clienti. Le insegne divennero più elaborate e pesanti, un vero pericolo per i pedoni. Le regolamentazioni iniziarono a limitare l’estensione delle insegne dei negozi e controllavano anche la loro altezza per prevenire lesioni alle teste dei cavalieri che percorrevano le strade. All’inizio del 1700, Carlo II stabilì che nessuna insegna dovesse essere appesa sopra le strade. Il problema continuò, tuttavia, e nel 1797 fu emanata una legge che ordinava la rimozione delle insegne che sporgevano o potevano in qualche modo essere considerate un problema per il pubblico.

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